Non si arresta la discesa dei tassi di interesse applicati sui mutui erogati dalle banche statunitensi, che durante il corso dell’ultima settimana hanno subito un ulteriore calo, che li ha condotti ai livelli minimi da nove mesi a questa parte, e con nuove prospettive di diminuzione, non solo nel brevissimo termine.
La ragione di questo comportamento dei tassi è molto semplice: l’economia americana continua a non fornire le garanzie di ripresa che sono invece auspicabili, e di conseguenza il mantenimento di un basso livello dei tassi potrebbe fornire una giusta contribuzione di un rilancio della ripresa economica, di cui attualmente non è possibile stimarne il ritmo. [ad] Ad ogni modo, stando a quanto ci riferiscono le fonti statistiche di riferimento d’oltre Oceano, il tasso di interesse mediamente applicato dalle banche statunitensi ai mutui a trent’anni è oggi pari al 4,32%, contro il precedente 4,39%; per quanto concerne i mutui a 15 anni, il tasso è al 3,5%, contro il precedente 3,54%.
Come sopra anticipavamo, inoltre, non sono esclusi nuovi ribassi, che – anzi – trovano conforto nelle dichiarazioni della Federal Reserve (la massima autorità monetaria federale), la quale ha affermato che si impegnerà a mantenere un basso livello dei tassi ufficiali di riferimento almeno fino alla metà del 2013.
Insomma, la situazione potrebbe portare qualche piccolo vantaggio nelle tasche di chi si accinge a contrarre un mutuo per acquistare una casa, e in quelle di quei debitori che cercano di rinegoziare il proprio finanziamento alle attuali condizioni di onerosità, certamente molto concorrenziali sulla base storica recente.