Prestiti

Prestiti personali: come funzionano

In Italia le famiglie ricorrono sempre più spesso a prestiti e finanziamenti, non solo per l’acquisto di beni e servizi. La semplicità, la comodità e la possibibilità di valutare diverse offerte in poco tempo sta portanto un numero sempre maggiore di persone a ricorrere alla ricerca online del finanziamento ideale, in base alle proprie esigenze ed alle offerte più interessanti.

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Essendo moltissime le offerte, la rete permette di fare confronti rapidi, prendendo in considerazione una molteplicità di aspetti che tramite pubblicità su carta o in televisione non si ha il tempo di valutare.

I prestiti personali stanno prendendo il sopravvento su quelli finalizzati che sino a qualche anno fa erano i maggiormente diffusi. Nonostante ciò, i dati dell’indagine sul credito bancario effettuato dalla Banca d’italia a marzo evidenzia una maggiore difficoltà per privati e imprese nell’ottenere credito.

I prestiti personali sono dei finanziamenti non finalizzati all’acquisto di uno specifico bene o servizio, che possono essere erogati esclusivamente dalle banche e dagli intermediari finanziari iscritti all’albo tenuto dalla Banca d’Italia.

Generalmente il prestito personale prevede un tasso di interesse fisso, espresso dal Tan, che è il tasso annuale nominale, e dal Tag, che invece è il tasso annuo effettivo globale e che rappresenta il costo effettivo del prestito che il cliente si troverà a sostenere. Il Tag è rimborsato secondo un piano di ammortamento alla francese, secondo il quale le rate sono costanti e sono composte da una quota di interessi decrescente e una quota capitale crescente.

A differenza del mutuo, il prestito personale non prevede la prestazione di garanzie reali, cioè di pegni o ipoteche, per cui in alcuni casi, come ad esempio nell’eventualità che venga richiesto un prestito di importo elevato o quando il richiedente fosse un lavoratore con un contratto a tempo determinato, l’ente finanziatore può richiedere alcune garanzie personali aggiuntive, come la firma di un coobbligato o di un terzo fideiussore, che si obbligano direttamente verso l’ente creditore in caso di insolvenza del debitore.

Per la legge chi ottiene un prestito personale ha sempre la possibilità di estinguerlo anticipatamente.

La legge stabilisce anche un valore massimo per la commissione o le altre spese chieste per l’estinzione anticipata, che attualmente non possono superare complessivamente l’1% del capitale residuo.

Qualora il contratto non specifichi quale sia l’importo del capitale residuo dopo ciascuna rata di rimborso, si deve intendere come capitale residuo la somma del valore attuale di tutte le rate non ancora scadute alla data dell’adempimento anticipato, calcolata mediante una formula standard definita dal ministro del Tesoro con un decreto.

Il tasso di interesse da utilizzare nel calcolo è invece quello in vigore al momento dell’adempimento anticipato.

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